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sabato 3 maggio 2014

Maserati Ghibli diesel
La sportiva provocante.   
 
 
 Dopo la Quattroporte, la Maserati lancia il secondo tassello con cui costruisce l'incisiva politica di espansione commerciale che ha programmato da qui al 2015, dalla quale scaturisce anche un piano industriale di ampio respiro che ha portato all'acquisto e alla riqualificazione degli stabilimenti ex-Bertone di Grugliasco nei pressi di Torino e all'assunzione di addetti in quelli della Ferrari, dove sono prodotti i nuovi motori bi-turbo a iniezione diretta di benzina destinati a tutte le nuove Maserati. L'ultima nata del casato è la Ghibli, una berlina di grossa taglia che lancia la sfida alle analoghe vetture dei costruttori Premium – dall'Audi A6 alla Bmw serie 5, dalla Jaguar Xf alla Mercedes classe E sino all'Infiniti Q50 e alla Lexus Gs – nonché alle variazioni sul tema che sono scaturite da alcune di quelle auto, come l'A7 Sportback piuttosto che la Bmw serie 6 GranCoupé o la Mercedes Cls. Uno schieramento ampio, che la Ghibli affronta grazie a una linea che per effetto dell'intreccio fra l'andamento del profilo e le dimensioni (più contenute rispetto a quelle della Quattroporte) s'avvicina anche a quella delle berline che vogliono fare un po' le coupé. Una personalità che deve tanto al linguaggio stilistico da cui scaturiscono i suoi lineamenti che si rifà a quello introdotto dalla Quattroporte, definito dal Centro Stile Maserati guidato da Marco Tencone e super-visionato da Lorenzo Ramaciotti responsabile dello Stile dell'intero gruppo Fiat, quanto a stilemi che richiamano la GranTurismo come la calandra ispirata a quella di mitiche Maserati del passato, attorniata dalla fanaleria sottile e sfuggente, piuttosto che i robusti passaruota o il disegno del montante posteriore. equipaggiate con il V6 bi-turbo a iniezione diretta di benzina di 3 litri che è proposto sia nell'inedita versione da 330 cv sia con quella già nota da 410 cv che, a sua volta, spinge anche la versione S Q4 a trazione integrale. Tutti i motori si accoppiano solo al cambio automatico-sequenziale a 8 marce, azionabile anche con i paddles al volante nella modalità manuale Grazie all'equa ripartizione del peso sui due assali, all'assetto integrabile a richiesta con le sospensioni attive Skyhook nonché ai settaggi di configurazione della vettura – Auto Normal, Auto Sport, Manual Normal, Manual Sport e Ice, adatto per i fondi a bassa aderenza ma anche tale da escludere la funzione overboost e variare i punti d'innesto del cambio per ridurre i consumi - la Ghibli Diesel da 275 cv su strada non delude le attese. E non solo per la fluida e all'occorrenza incisiva erogazione del motore, per le prestazioni – tocca i 240 all'ora, raggiunge i 100 orari in 6"7 – e le percorrenze medie dichiarate che s'attestano a 16,7 chilometri con un litro ma anche, anzi è forse meglio dire soprattutto, per la smagliante forma atletica, che permette di guidare in maniera disinvolta in ogni situazione anche a dispetto della lunghezza (4,97 m) e della massa di 1.835 kg. E che, inoltre, non impone rinunce sul fronte del confort.

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